domenica 19 agosto 2007

Un week-end in un riokan giapponese....provare per credere


Tokyo agosto 2007

E'difficile organizzare una vacanza in giappone abitando in giappone, se non parli giapponese puoi solo affidarti ad internet dato che le agenzie turistiche domestiche propongono per lo più agenti che comunicano solo in giapponese e non prevedono di conseguenza nessuna relazione con i gaijin(sono chiamati così tutti coloro che non sono giapponesi) letteralmente"persona esterna, non nativa".
Io però volevo partire e scoprire, e con il treno raggiungere l'interno del Kanto perche è ricco di acque termali, e quindi conoscere i famosi onsen giapponesi. Data la distanza era necessario un pernottamento in un riokan, un albergo tradizionale giapponese che possiede all'esterno le terme naturali.
Japan's hidden hot springs è il titolo di un libro in inglese che ho comprato qui....in effetti alcuni dei più bei onsen sono molto nascosti...e ne ho trovato uno che mi attirava molto, ne avevo visto delle immagini in internet...si trova ai bordi di un fiume e poco sopra ci sono le piscine di acqua calda naturale,più in là una costruzione in legno e un ponte che collega la strada di campagna al riokan...è lì che volevo andare...Regione Kanto, località Takaragawa : traditional riokan "Osenkaku" (l'ho trovato sul sito web Japanese Guest-Houses)
Dopo diverse risposte negative, ricompilato credo per la decima volta il modulo che si trova in internet e con insistenza e pazienza("gaman"i giapponesi insegnano) ottengo la mia prenotazione. Solo due posti, Simone resta a casa, parto con Paola, mia sorella che è arrivata a Tokyo da pochi giorni e che ha la precedenza dato che è nostra ospite...
Tre ore per arrivare, due treni e due autobus, peccato che la giornata sia uggiosa e che non si possa godere di un bel panorama attraverso i grandi finestrini del treno. Lasciamo Tokyo verso nord- ovest e la città pare non finisca mai, i sobborghi sono davvero molto estesi, molto costruiti e popolati, solo dopo una settantina di kilometri circa si comincia a entrare in una campagna molto verde e da subito molto aspra e quindi poco coltivata. Le rotaie salgono verso la montagna,il cielo è pieno di nuvole e sembra che possa piovere da un momento all'altro, intorno a noi solo giapponesi e se è difficile trovare chi parli inglese a Tokyo qui diventa praticamente impossibile. Capisco che il turismo da queste parti non arriva.
Io e Paola abbastanza soddisfatte per non aver sbagliato treni nè coincidenze, con il nostro foglio della prenotazione e con un sentito sumimasen e un inchino ci presentiamo alla reception del riokan.
Ci aspettavano!!! e siamo anche arrivate in tempo per il check-in che doveva necessariamente avvenire prima delle 17....sì lo so, sono un pò ironica, ma questa volta voglio esserlo per prendere anche un pò in giro questi giapponesi che conservando tutte le loro doti di accoglienza, gentilezza e affidabilità hanno però delle affinità con il popolo svizzero-tedesco per la fermezza con cui fanno valere le loro regole, i loro usi e costumi perdendo di vista la diversità fra le genti... dimostrandosi insomma un poco rigidi e poco capaci di flessibilità.
Paola in effetti vedo che è esterreffatta da come lo staff si impone fin dal primo momento...ci offrono del the verde, ma anche un foglio, naturalmente scritto in giapponese, con disegni che segnalano i luoghi accessibili e gli orari da rispettare, pretendendo da subito la tabella oraria con cui ceneremo, faremo la prima colazione, andremo ai bagni al coperto e a quelli all'aperto ( questi ultimi chiamati "rotemburo").....In uno stentato, ma deciso, inglese dico che non parlo e non leggo giapponese, che siamo molto stanche del viaggio e che vogliamo bere il the e riposare cinque minuti prima di ricevere tutte le istruzioni. Finalmente sole ci guardiamo intorno.
Insomma eravamo appena arrivate, non avevamo ancora visto la nostra stanza che già ci invitano a scegliere nuovi vestiti e nuove scarpe per soggiornare due giorni!Nel riokan le tue scarpe vengono messe immediatamente in un armadio le ritroverai girate nel giusto senso per essere indossate solo alla partenza...durante la permanenza nel riokan indosserai gli zoccoli giapponesi all'esterno e le pantofole all'interno, le scarpe non hanno nè destra nè sinistra, per me è bellissimo, e lasciando le tue fuori dal locale ne trovarai di nuove, girate nel giusto senso!Paola si inorridisce: "ma come ? devo usare le scarpe di tutti ?"























Sì, in effetti è una delle strane cose che accadono ovunque in Giappone: sulla soglia trovi sempre delle pantofole o degli zoccoli , come nelle case private o nei ristoranti o nei bagni e non sai chi le ha indossate prima di te...
Nel riokan si indossa lo yukata.
Lo yukata è una di vestaglia di cotone colorata lunga fino ai piedi allacciata in vita con l'obi, la tradizionale cintura giapponese. Lo yukata si usa per girare all'interno della struttura, per mangiare e per andare ai bagni termali. E' importante indossarlo in modo corretto, il lembo esterno deve chiudersi al davanti verso destra infatti in Giappone la chiusura verso sinistra è riservata alle persone morte. In questo riokan gli yukata sono molto colorati, c'è l'imbarazzo della scelta,ci sono per donne e uomini e in ogni momento lo puoi sostituire con uno pulito. C'è anche la possibilità di coprirsi con una giacca più pesante se piove o fa freddo...ah, dimenticavo, ci sono ombrelli di tutte le misure e di tutte le fogge!
Dopo il gioco della scelta del vestito ci facciamo accompagnare in camera...






















La camera è fatta di tanti tatami sul pavimento ed è uno spazio che si presta ad essere trasformato, a una certa ora....diventa sala da pranzo....




















e poi camera da letto con i futon a terra mentre il tavolo e le sedie spariscono magicamente (naturalmente a una certa ora...)
bussano sempre...e si aspettano il tuo "ai doso"
(si prego)


















Le cameriere sono un pò invadenti e la loro frequente presenza in camera è un'abitudine che apprezziamo poco!ti dicono come devi sederti per mangiare e controllano di frequente se stai consumando ogni cibo nell'ordine prestabilito. Ci troviamo a dover fronteggiare numerose portate,non tutte gradite ma ho imparato che ci si salva sempre chiedendo "gohan kudasai".... riso bollito....che funziona un pò come il pane e che ti permette di ridurre l'intensità del gusto di cibi assolutamente sconosciuti. Mi piace la cucina giapponese quando posso scegliere tre i diversi tipi di pasta e di pesce di zuppe e di fritti, mi piace meno quando mi trovo davanti ad un'infinità di portate come in questo caso...bella la scenografia,belli i colori e le forme delle ciotoline,ma sapori un pò difficili da gustare!!



















Prima di cenare facciamo un giro all'esterno e anche se ha cominciato a piovere il luogo è suggestivo.






































Il vapore che si vede nel'aria viene dalle acque calde...



















E' uno spettacolo unico...




















Allora che facciamo ? ci vestiamo da giapponesi e ci immergiamo? Bisogna sbrigarsi la cena arriverà in camera alle 7.30....







































Credo che le foto più delle parole possano dare un'idea della magia...






































L'acqua è molto calda,all'inizio sembra impossibile potersi immergere in 40 gradi, poi piano piano, yukkuri yukkuri in giapponese.....diventa possibile e meraviglioso, tutti i muscoli lentamente si rilassano, l'acqua è trasparente, il pavimento è di pietra, si sente il rumore del fiume che scorre, ci si può affacciare al davanzale di pietre e guardare il fiume spumeggiare poco più in basso...


















volendo è possibile fare delle pause e
sedersi all'esterno delle piscine per consumare
qualcosa o fumare una sigaretta...




















Ci sono piscine per uomini e donne e piscine per sole donne, noi le proviamo tutte,
dato che hanno forme diverse e che sono tutte attraenti.
Ogni piscina ha uno spogliatoio caldo dove lasciare il proprio yukata e la propria spugna per asciugarsi. E' tutto molto confortevole e finalmente lo staff alberghiero non interferisce....
Si può fare il bagno anche di notte....























In questo splendido esterno si incontrano statue, piccoli altari con piccoli doni è un luogo anche sacro, protetto da guardiani che allontanano gli spiriti malvagi



























statua nella piscina
delle donne...con sorgente calda





































se sei cattivo...
pussa via!



















Sento che siamo nel profondo Giappone, quello che in pochi hanno incontrato, siamo fortunate, penso a Simone che è a casa... a quanto gli piacerebbe questo luogo, so che ci tornerò con lui.
Grazie a Paola per le foto, ti ho mandato al diavolo con quella macchinetta sempre in mano...ma hai fatto bene, mi rendo conto di come sia difficile trovare le parole per descrivere questo luogo magico.

Il simbolo della religione scintoista giapponese è il cancello sacro chiamato "tori".
Di solito è dipinto di rosso vermiglio, si pensa che oltrepassarlo permetta di passare dal mondo materiale a quello spirituale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Rossana
ho trovato il tuo blog casualmente mentre cerco di organizzare il mio viaggio di dicembre in giappone... vorei proprio andare nella zona termale e soggiornare in un ryokan.. quello che ho letto mi sarà utile, anzi le foto mi piacciono così tanto che credo cercherò proprio lo stesso posto, arigato!mary
m_perna@hotmail.com

Anonimo ha detto...

mi dareste l' indirizzo?
vorrei andarci anche io!