domenica 8 luglio 2007

Festa d'estate e il mio nuovo aikido.....


8 luglio 2007

.....Domenica scorsa uscendo in bici ho visto molte persone del mio quartiere,di tutte le età, molti anziani, che preparavano ghirlande di fiori colorate e altri ornamenti di carta, seduti per terra in uno spazio libero sulla strada, non ancora occupato da una nuova casa....dopo pochi metri girando all'interno dei vialetti che caratterizzano questo nostro quartiere ho visto uomini e ragazzi tagliare lunghi rami di bambù....che sorpresa sarà?
Al ritorno dal giro domenicale a Roppongi che ci ha visto in fila per un'ora pazienti come veri giapponesi per una mostra di Monet che si teneva al museo d'Arte Contemporanea e che avrebbe chiuso i battenti proprio il giorno dopo....al ritorno dicevo, vediamo sistemati ai pali della luce i rami di bambù con appesi tutti gli ornamenti colorati.La via ha un'aspetto festoso e per una settimana me la godo così, con il vento che fa muovere le ghirlande e le foglie di bambù e i bambini che girano per le strade dopo la scuola con dei sacchettini di plastica che contengono piccoli pesci rossi e alghe verdi... segno di qualcosa di nuovo che sta per accadere..











In effetti qualcosa di nuovo sta accadendo anche a me...Senza nessuna precedente riflessione (le mie sono sempre o quasi sempre a posteriori...) mi accorgo che lunedì sera, dopo la consueta lezione all'academy con il M° Seki mi dispiace di dover aspettare fino a giovedì il secondo incontro della settimana.Mi muovo dal letto e vado verso il frigorifero, mi apro uno yogurt notturno, inforco gli occhiali e leggo con attenzione, appeso con i miei adorati gadgets calamitati, il programma dei beginners per il martedì...Noto che ogni giorno ho in teoria la possibilità di incontrare un maestro nuovo, oltre al M° Osawa che già conosco e che pratica il venerdì...basta che mi iscriva per il mensile e io sono qui, a Tokyo, a circa 10 minuti dall' hombu dojo...cosa mi impedisce di farlo?
Molto in realtà della mia testa mi ha reso complicato il mio rapporto con la pratica e sono consapevole che il processo è tutto mio e in parte accetto anche che sia inspiegabile.Finora ho incontrato solo persone disponibili a trasferirmi la loro conoscenza e mai dei giudici che osservando la mia incompetenza mi abbiano fatto sentire nel disagio di mostrarla. Il disagio io me lo creo tutto da sola ormai da tre anni (per ciò che riguarda l'aikido...) e deriva dal fatto che, in una parola, provo vergogna nel sentirmi e mostrarmi imbranata.
Imbranata è un termine dispregiativo che non mi piace, mi mette solo in ridicolo ai miei occhi e non produce niente di buono o almeno non lo ha fatto fino ad ora, preferisco allora dire che faccio fatica a sentirmi sciolta e morbida e che mi sento goffa e ridicola e che in questa confusione che si crea nella mia testa non riesco a registrare i consigli e le spiegazioni che mi vengono offerte sempre su un piatto d'argento, perdendo così, tutta presa da me, la possibilità reale di imparare.Che mi sia stancata di giudicarmi io?
Credo di sì.
L'aikido mi ha messo a dura prova e posso dire di avere accettato di confrontarmi con questo mio disagio con molta fatica, anche fisica.Non so se chi mi legge ha provato qualcosa del genere, nel dojo non si parla di questo, si pratica e basta, le emozioni non si esternano, non è quello lo spazio.Parlare è spesso teoria, nel dojo si pratica in silenzio.Più volte mi sono detta "ma chi te lo fa fare?"
Ho visto il piacere degli altri nella pratica, ho sentito sempre che era autentico e che lo volevo anche per me.
Andrò oltre anch'io no? Riuscirò a sentirmi seria senza esserlo troppo, riuscirò a sentire il mio corpo fluido volteggiare un po' nell'aria per farlo anche godere? Non succede abbastanza.
Questo però è l'obiettivo e io che sono una timida menosa, sono anche una testarda tenace.
Tutto questo per dire che a partire dal martedì con il M° Toriumi ho praticato tutti i giorni di questa settimana ( 5 di fila !) , senza deciderlo se non mezz'ora prima di ogni lezione e che ho incontrato tantissimi occhi e corpi, provando una sensazione assolutamente nuova di libertà che non esagero nel definirla, per me, stupefacente.

Dopo la pratica, con la testa completamente sgombra e il corpo stanco e fradicio di sudore, mi sono fatta docce gelate e anche nottate in bianco perchè la sera mi ritrovavo carica di un'energia sconosciuta...ma cosa mi sta accadendo?Sono sveglia?...non c'è più vergogna!!!!

Ora posso ricordare le parole italiane del M° Re...mi arrivano all'orecchie mentre parlano i Sensei Giapponesi, hanno un suono diverso, ma sono sicura sono le stesse e io sono contenta davvero di avere cominciato questa impresa...grazie a chi ha avuto ed ha pazienza con me.
Aikido cosa? Come dice Simone, fedele compagno... "Aikido di più" dico io.....















A Milano in Via Novara...la sera prima di partire per Tokyo






















Cosa poteva ancora succedere?
Oggi domenica 8 luglio mi sveglio e sento tante voci dalla strada, sento anche il rumore di una banda....bisogna andare a vedere,"Simone, muoviti altrimenti ti lascio qui..."



Arriviamo alla Gaien-Higashi Dori, quella tutta ornata e la troviamo chiusa al traffico, piena di gente e di bancarelle che cucinano fritelle salate,udon in padella, seppie e pannocchie di granoturco alla piastra.....tutto condito da birra, sakè e gazzosa per i piccoli giapponesini. Stand improvvisati sulla strada con tavolini che poggiano su cassette di birra...C'è chi da casa si è portato il seggiolino per sedersi al margine del marciapiedi e c'è chi si è portato anche la tovaglia per un pic-nic stradale...Uno spettacolo!




















































gazzosa in bottiglietta di vetro con biglia all'interno che regola il flusso....











































































Più in là vedo tante anziane signore chine con il cappello di paglia in testa e tanti bambini accovacciati intorno a qualcosa...mi avvicino curiosa, leggo il cartello 100 yen e vedo che i bambini pescano, con una specie di retino di carta dei piccoli pesciolini da una bassa vasca piena d'acqua.Mi accovaccio anch'io per capire il gioco che tanto li appassiona...con la monetina hanno diritto a un retino e a una vaschetta di metallo nella quale mettere il pescato...poi il retino essendo di carta, immerso più volte nell'acqua, si rompe e si buca e così il gioco finisce...i pesciolini pescati vengono messi in un sacchettino di plastica e sono conquistati...I più piccoli che non riescono a pescare se non 1 o 2 pescetti vengono alla fine premiati e se ne tornano con qualcuno in più che le donnine gli regalano...i più grandi che sono più esperti non discutono se avendone pescati troppi devono rinunciare a qualcuno....la vecchietta sorride, rimette un po' dei pesci pescati in vasca, e tutti sono contenti comunque!



E' troppo bello per me vedere i loro occhi concentrati sul retino e la loro soddiffazione nel deporli gentilmente nella vaschetta....sto un po' con loro e faccio il tifo poi naturalmente pesco anch'io...adesso abbiamo i pesci in una boccia sul tavolo...."Vita" dice una signora vestita in kimono che sa un d'inglese,"Vita e Festa!"












































Vicino a lei vediamo un Sensei di una scuola di spada e degli allievi che praticano fra loro con una specie di bokken
Simone chiede al maestro di mostrare un kata e lui disponibile lo accontenta.



I giapponesi sono contenti battono le mani al passaggio della banda e delle ballerine mezze biotte che sfilano ballando su un ritmo brasiliano....




































































































I giapponesi sono matti ........










e mi piacciono così strani, a volte sbadati a volte precisi, a volte serissimi e impassibili a volte dolci come non ti aspetteresti mai...li guardo tanto e non finiscono di incuriosirmi....loro mi lasciano fare....












































































Dopo la festa qui non si perde tempo e si mette tutto in ordine, arrivano le scale vengono smontati i bambù dai lampioni mentre i vecchietti ripongono nelle scatole i festoni che forse serviranno per l'anno prossimo, i negozianti lavano la loro parte di marciapiede con la canna dell'acqua e anche i pesciolini rimasti trovano spazio in ciotole con coperchi per essere trasportati forse in un'altra fiera per essere pescati da altri piccoli bambini e continuare a vivere in nuove case...Alle 6 in punto ogni giorno suona una dolce melodia...annuncia la fine della giornata, è suonata anche oggi naturalmente.

E domani?

Di certo il sole a Tokyo sorgerà intorno alle 4.


1 commento:

andrea ha detto...

Sono estasiato da come racconti le tue avventure