domenica 3 giugno 2007

Tokyo per essere seri .....Tokyo per giocare

Tokyo 3 giugno 2007

Sono stati giorni densi e pieni di emozioni....tanto che oggi sono con un mal di schiena fottuto che non mi permette di muovermi!!colpo della strega? Mah, avrei bisogno delle esperte mani di Andrea, non so se in questi casi si debba stare fermi o sforzarsi di muoversi, tanto mi fa male comunque e in qualsiasi posizione, solo se sposto il peso in avanti o sto carponi provo un po' di sollievo, nemmeno San Brufen funziona, ma l'umore è alto e così ne approffitto per scrivere e per aggiornarvi. L'umore è alto ora, in realtà ho passato dei momenti un po' difficili per via dell'aikido e del mio atteggiamento mentale verso questa disciplina che se per molte persone sento e vedo pur essendo impegnativa è anche divertente, per me rischia molto spesso di diventare una sfida con me stessa, quindi facilmente un lavoro faticoso e frustrante.
Ma perchè lo fai?Mi fischia questa bella domanda nelle orecchie...ma non ho risposte razionali da dare.Nella giornata della dimostrazione aikidoistika mi sono sentita agitata come quando non sai bene cosa davvero accadrà in un luogo sconosciuto...le entrate, le uscite, gli spogliatoi nascosti dalle tende i 5 tatami nella grande sala...quale sarà il mio? Colori diversi li differenziano, entrate ed uscite diverse per ognuno, va bè, ho pensato, mi condurranno le mie compagne...peccato che complice una boccata schifosa di nicotina sono uscita all'aperto con Simone e abbiamo perso i collegamenti interni e in Giappone questo non deve succedere.Dove vado ora?Con il mio ghi (il vestito dell'aikidoca) immacolato?
In quale direzione? Ho avuto poche risposte dalle hostess in uniforme con gli occhi a mandorla nei sotterranei del Nihon Budokan, per fortuna però ho incontrato un compagno giapponese che mi ha letteralmente accompagnato davanti al mio spogliatoio vedendo e comprendendo il mio panico...Sposto la tenda, una tra le tante, e vedo Hiromi! l'unica mia compagna che parla un pò di inglese, ma che mi dice per l'agitazione, hayaku,hayaku!! (presto presto).....mi è sembrato di vedere la Madonna, non l'ho più mollata, anzi le tenevo la mano! Gli altri erano già pronti davanti all'entrata del tatami rosso con un hostess maschio che teneva alto un cartello scritto in kanji dove probabilmente c'era scritto "Principianti Hombu dojo" e così in fila per due, le donne davanti gli uomini dietro, siamo arrivati con lenta ordinata corsettina, ognuno alla sua postazione, sul tatami mentre il maestro controllava la scenografia.
Saluto con inchino ai maestri, saluto al proprio compagno.
Poi il colpo di tamburo (o-taiko) e la voce del capoclasse danno inzio alla dimostrazione. Tutto fila liscio, la destra la sinistra i nostri tempi coordinati. Di nuovo il colpo sul tamburo.
Emozione e silenzio. Applauso.Saluto al compagno saluto ai maestri.
E' fatta, l'uscita di nuovo in fila con corsetta, il sorriso contenuto e rassicurante del maestro Sechi e quello soddisfatto per la performance del più mondano maestro Kanazawa....
Beh, io ero contenta, devo ammetterlo, ci tenevo a non sbagliare vistosamente, me ne sarei vergognata troppo. C'erano una marea di aikidoki di tutte le età, sì, in quei sotterranei c'era un mondo di passione,un mondo di impegno, di serietà e di divertimento.Saranno passate sui 5 tatami almeno 3000 persone, anche bambini stupendi e tutti gli anelli dello stadio erano gremiti di spettatori.Dopo le scuole di tutti i gradi del giappone, hanno praticato i grandi sensei giapponesi e forse per la prima volta ho guardato con reale interesse, comprendendo anche delle sfumature e delle differenze nella pratica di ognuno.
E' stata una giornata che si è conclusa nel pomeriggio con una bella passeggiata nel giardino di Kitanomaru e una buona cena in uno di quei ristoranti dove si cucina da sè su una specie di griglia in mezzo al tavolo, carne, verdura, pesce, ogni volta è un gioco nuovo...e a me piace tantissimo.Nei giorni precedenti alla dimostrazione ho creduto fare una buona cosa partecipare anche alle lezioni per beginners del maetro Osawa, lui è una persona molto gentile e paziente e alle sue lezioni partecipano un pò tutti, anche gli allievi avanzati che sono molto disponibili a dare suggerimenti; si cambia compagno per ogni tecnica e il tempo dedicato ad ognuna è molto lungo, tutto si svolge in silenzio a un ritmo sostenuto, ma possibile.Bè quel pomeriggio, per quando mi ripetessi" gambalo-ne" (dai il meglio di te) mi ha preso il panico da prestazione, seguito da una confusione mentale totale.Mi sono sentita un'oca che doveva darsi all'ippica????(no,troppo faticosa) come si dice a Milano, ma semmai al giardinaggio che mi riesce bene e che è così praticato in Giappone.Crisi!!Ero paonazza, fradicia di sudore, mortificata.Mi sono rivestita e camminando verso casa mi dicevo :"ma perchè ti succede?cosa ti scatta in quel momento, dove ti riporta questo senso di inadeguatezza e soprattutto perchè insisti e sei così testarda?Testarda o tenace?Ho scelto tenace e sono tornata anche questo venerdì per due bellissime ore di pratica oltre naturalmente alle ore dell'accademy.
Povero Simone, ha molta pazienza con me e a casa mi dà ripetizioni sul nostro tatami...Oggi però la strega (il colpo...) è arrivata! Tra un pò vi scrivo a carponi...ma sono contenta che la vita mi emozioni...
Si avvicina lunedì e mi sa che oggi a lezione farò mitorikeiko (imparare con gli occhi)
Devo tradurre "ho troppo mal di schiena" per Sechi sensei...


IL TATAMI ROSSO....
































I giochi a Tokyo non mancano e siccome mi diverto a guardare le donne di tutte le età, ho scoperto che spesso hanno gli occhi blù...Allora mi sono infilata in uno dei negozi più divertenti e rumorosi che, disposti su diversi piani, offrono ogni tipo di oggetto, dalle borse firmate, ai travestimenti,come vestiti carnevaleschi, parrucche colorate, biancheria sexi per uomini e donne, orologi a 1000 yen e pure cibo e biclette.Insomma un bazar veramente originale,tutto a prezzi contenuti, quindi adatto per il gioco...Entrare lì è un'esperienza da non perdere.
Molti giovani giapponesi amano molto travestirsi e decolorarsi i capelli, incontri spesso ragazze agghindate come bambole o più provocanti con abiti che imitano i personaggi dei fumetti manga.
Attente ad ogni dettaglio si aggiustano reciprocamente e si fotografano tra di loro,viaggiano sui mezzi pubblici con calzettoni a strisce bianche e nere fino al ginocchio e tacchi molto alti,dai quali sembrano cadere ad ogni istante,ma la cosa più sorprendente è spesso lo sguardo, con l'iride di diversi colori e i capelli biondi.Sì, non ci sono solo le brave ragazze vestite alla marinaretta,qui tutto è ammesso a patto che si rispettino le regole di convivenza.Fumano rigorosamente nelle zone fornite di portaceneri,sostano ai semafori finchè non scatta il verde e stanno insieme ai signori in abito nero da lavoro o alle donne più tradizionali con il kimono.Frequentano zone particolari come Shibuya o Rappongi, ma sono un pò ovunque; spesso maschi e femmine non stanno insieme, noto che si divertono molto a stare separati per incontrarsi dopo nel luogo prescelto, nel frattempo si sistemano a vicenda con segni di consenso o correggendosi il trucco.
Organizzano feste in locali o si ritrovano nei parchi come quello di Yoiogi a Shibuya, dove suonano e cantano per strada con basi musicali e si fanno applaudire e fotografare dai passanti.

Il cellulare è onnipresente

















Ho scoperto che la "V" significa "pace".Vittoria mi avrebbe deluso!






























Qualche giorno fa, spinta come sempre dalla curiosità sono entrata, rigorosamente sola, nel bazar per concentrarmi su ogni articolo attraente e così ho trovato le lenti colorate...che faccio?Le compro anch'io?Scelgo le più semplici e meno vistose, c'erano anche viola!!!e cerco di farmi spiegare dalla commessa se sarà semplice provare a metterle anche se non ho mai messo delle
lenti a contatto in vita mia.Alla fine parliamo in spagnolo e mi convince che è un gioco da ragazzi...

Allora? Come vi sembro?









Simone dice che sono diventata "Tania"










MA tranquilli, sono anche così.....come mi conoscete







Ora purtroppo sono così!!















Oh...ora c'e' il terremoto...tutta la casa si muove e in questi giorni è già capitato 4 volte...i miei pannelli di legno che separano i locali tremano e la lampada di paglia sul soffitto si muove.Mi affaccio al balcone ma nessuno si preoccupa, la vita prosegue.OK.


In questo paese c'è un fatto grave che mi delude e di cui non ero a conoscenza (maledetta ignoranza)
Ieri navigando in internet ho scoperto che in Giappone è in vigore la pena di morte con impiccagione.
La condanna è di solito il risultato di un omicidio intenzionale o anche preterintenzionale.
Il condannato a morte vive in una delle sette prigioni presenti in Giappone con i bracci della morte, dal giorno della condanna il prigioniero non vede più i suoi parenti e non sa quando avverrà l'esecuzione, ogni giorno è buono, spesso arriva dopo 6-7 anni di detenzione.
I giapponesi si dichiarano favorevoli alla pena di morte, pare, per l'80%.
L'ultima esecuzione è di quest'anno, i dati sono di Amnesty International.
Il Giappone quindi è ancora uno dei 83 paesi al mondo dove la costituzione prevede questa pena (117 non la applicano).Ho scoperto che l'Italia è stata uno dei primi paesi ad abolirla nel 1889, per poi riadottarla per il tempo della dittatura.
In Giappone gli studi della psichiatra Sodokata Kogi, condotti per due anni su un campione di 145 assassini, hanno dimostrato che nessuno degli intervistati aveva pensato, prima di commettere il crimine, al rischio di essere condannato a morte. Questo perché i delitti erano stati compiuti sotto l'influsso di violente emozioni quali l'ira o la vendetta.

Cronaca:al noto dissidente cinese Wèi Jīngshēng è stato negato il permesso di entrare in Giappone dove doveva tenere un discorso per il 18° anniversario delle proteste democratiche di Piazza Tiananmen.

I vostri post sono arrivati alfine tutti....avevo sbagliato le impostazioni........quindi avanti e grazie

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente ti ho trovata!! Piccolo diario milanese: 23/5 riunione in Lunanuova, x via dell'Associazione Culturale, chiedo tue notizie, mi dicono che hai aperto un blog...UN BLOOOGGG??? Ma daì, GRANDE!Peccato che nessuna di loro sia in grado di darmi tuo indirizzo. Clara premurosamente mi dice che appena a casa mi gira tua mail, sto ancora aspettando...ma lei è lei..e noi la perdoniamo! Così, con il batticuore provo a navigare e ti trovo, ovvviamente non è stato difficile. E come ti trovo? In splendida forma direi,(bionda..alta..occhi blu!)a parte la "strega", ma come dire,a quelle siamo un po'abituate, fanno parte di noi. Che bello il vostro viaggio,che bello il tuo diario. Leggerlo è diventato un appuntamento fisso,leggerlo è un po' come viaggiare, un po' come sognare. Brava Ro, continua a scrivere come sai fare tu,continua a raccontare a noi poveri milanesi,le tue giornate,ed io la sera, leggendolo, proverò l'ebrezza di condividere questa tua bella esperienza. Un grande abbraccio,anche da parte di Donatella Zac che non so se è riuscita a contattarti, ma so x certo che ti pensa. Franci

Anonimo ha detto...

per fortuna sono amica di qualcuno che è orgoglioso delle sue figlie così ho potuto raggiungerti. Non smentisci mai la tua intelligenza e il tuo spirito di avventura. Ti seguirò sempre nel tuo viaggio. Mi sembrerà di seguire Manuela che ha un pò la tua anima.. Complimenti. Eccezionale il reportage. Ti abbraccio. Grazia