sabato 19 maggio 2007

"IL SENTO"....

Tokyo 19 maggio2007

Il sento in giappone è un bagno pubblico.A Tokyo ce ne sono molti, quasi in ogni quartiere.Sono aperti tutto il giorno e vengono usati dai giapponesi perchè sono salutari oltre che funzionali.Gli uomini sono separati dalle donne, si pagano 900 yen(5 euro circa) e hai diritto anche alla sauna, puoi starci fino alla chiusura, ma garantito esci prima per il caldo...Si entra e dopo aver deposto le scarpe come sempre nell'apposito armadietto, succede anche al ristorante o ovunque si entri in giappone, quindi devi avere sempre le calze senza buchi e i piedi puliti, paghi e ti forniscono due spugne di misure diverse e le chiavi di un altro armadietto. Si accede a una stanza dove ti svesti, poi con il tuo asciugamano piccolo (il mio era giallo), la tua borsettina con i prodotti di bellezza e con i tuoi attrezzi del mestiere, forbicine, pinzette, pietra pomice, spazzolino da denti, insomma chi più ne ha più ne può portare, volendo anche per depilarsi, entri nel vero e proprio locale da bagno. Ho trovato una stanza pulitissima, calda, piastrellata, con luce soffusa e molte donne, di tutte le età, in fila, una di fianco all'altra, sedute su uno sgabellino davanti a uno specchio, intente a lavarsi con un secchiello e molta acqua calda e fredda a disposizione che scende da due bassi rubinetti e da una doccia.Dopo il primo accurato lavaggio si può accedere alle vasche di acqua termale... bollenti...40-42 gradi, dove ci si accomoda, ci si siede o ci si sdraia, insieme alle altre.
E' difficile entrare subito perchè l'acqua è davvero calda, ma poi le altre ti sorridono e ti invitano e così puff...ti lasci andare anche con la testa; dopo pochi secondi cominci a sentire un grande piacere, tutti i muscoli si distendono, l'idromassaggio sistemato alle pareti della vasca, lavora sulla schiena e sulle spalle, puoi riazarti e rimmergerti, alcune fanno esercizi di stretching e si sta per lo più in silenzio ma si può parlare, certo in giapponese...e dato che non è un luogo turistico e le donne sono curiose in tutto il mondo qualcosa abbiamo detto comunque anche senza capirci del tutto. Dopo il bagno caldo si può entrare in una vasca più piccola, ancora un pò più calda che mi ha colpito per il fatto di essere elettrica...si sentono proprio delle scosse elettriche sulla pelle che arrivano fino nei visceri interni massaggiando il corpo più profondamente. Ho notato che non tutte vi si immergono, in effetti può essere un pò fastidioso e addirittura un pò doloroso in particolare nelle zone muscolari contratte. La testa un pò gira, la pressione si abbassa, ma per me era davvero piacevole. Arriva quindi la volta della vasca gelida che ti restituisce tono e vigore... è gelida come il Bagnone, il torrente di casa a Virgoletta. Ho pensato a Paola quando la porterò quà...non so se entrerai, dovrò tenerti al caldo per almeno mezz'ora...e a mia mammma che entrerebbe subito nell'acqua gelida tappandosi il naso e facendo gridolini come è sua abitudine al torrente... Con il tuo asciugamano se vuoi entri in sauna. Ricominci il giro per quanto desideri, io l'ho ricominciato per tre volte, forse un pò troppo...alla fine mi sono sentita un pò spossata e un pò euforica, comunque molto rilassata.
Le donnine del sento quel giorno erano tutte simpatiche, c'era una vecchietta, poverina, con la schiena piegata in due che avrà avuto almeno 90 anni che diceva sorridendo a tutte sumi-masen, sumi-masen(scusate, scusate) per passare da una vasca all'altra cercando di non dare fastidio a nessuno, un'altra, tonica e giovane che sarà rimasta in sauna mezz'ora ad occhi chiusi continando ad infilarsi in bocca cubetti di ghiaccio, ed in effetti viene molta sete, un'altra ancora con una cicatrice su una gamba che la mia al confronto mi è parsa una bazzecola; eravamo tutte a nostro agio, mi sono sentita gradita e quasi integrata in quella piccola comunità di quartiere, insomma mi è sembrato di essere anch'io un pò giapponese...Alla fine ritorni nella postazione di partenza sullo sagabellino e ti dai un'altra lavatina, rifai lo shampoo, ti pettini, insomma completi la toilette...Un errore però l'ho fatto...avendo dimenticato l'asciugamano grande giallo nell'armadietto, per raggiungerlo ho bagnato il pavimento in legno della stanza dove ci si asciuga e ci si riveste e sono stata redarguita...allora ripetendo anch'io sumi -masen,sumi-masen, mi sono procurata la scopa apposita e ho asciugato il pavimento con l'approvazione e la soddisfazione delle presenti! Nella stanza trovi il fon o volendo il casco dei parrucchieri con comode poltrone, la lavatrice a gettoni che puoi usare prima di entrare se hai un bucato da fare e l'asciugatrice...il distributore delle bibite calde o fredde, onnipresente in giappone, la poltrona per i massaggi se non ti fosse bastato lo sbatacchiamento delle tue membra!
In Tokyo ci sono molti bagni pubblici, sono frequentati da uomini e donne, magari nelle pause di lavoro e in alcuni più eleganti è possibile anche ricevere massagggi.L'acqua termale viene pescata a grandi profondità e tutto il giappone essendo una terra di origine vulcanica sfrutta questa caratteristica.Credo che il bagno pubblico in passato sia stato usato di più anche per lavarsi più comodamente dato che a Tokyo tutte le stanze sono piccole e storicamente qua, come ovunque nel mondo, avere la stanza da bagno era un lusso per pochi.Un 'altra ragione sta nel fatto che i giapponesi sono molto puliti dato che lo scintoismo ritiene la pulizia, intesa come purificazione, un gesto di devozione ai Kami, le divinità che li-ci?... circondano.
Acqua, acqua, acqua!!!
Voglio presto andare in un riokan, albergo tradizionale, con terme annesse, presenti non solo all'interno della casa ma anche all'esterno, nell'habitat naturale. Esistono molti suggestivi onsen
( sento più raffinati) in piena campagna e anche a ridosso dell'oceano che sono diventati luoghi turistici. Ci sono anche vasche dove uomini e donne possono immergersi insieme naturalmente con addosso il costume da bagno.
Non ho potuto scattare foto all'interno del sento, sarebbe stato sconveniente e poi avrebbe tolto anche a me quel senso di intimità così piacevole; è stata un'esperienza bellissima.


Con la mia ormai inseparabile bici sulla via del ritorno ho incontrato tantissimi bambini e studenti all'uscita di scuola. Mi colpisce vedere le loro divise, le bambine e le ragazze vestite alla marinaretta con le gonne a pieghe blu e i calzettoni e i maschi con i pantaloni lunghi e la giacca scura con i bottoni d'oro, i più piccoli con i cappellini di colore diverso per segnalare la classe di appartenenza.
Attualità:in Giappone le scuole dell'obbligo prevedono un ciclo di 12 anni, 6 elementari 3 medie inferiori e 3 medie superiori, il 90% degli studenti completa il ciclo speriore e il 70 accede, dopo un esame di ammissione, all'università.
Gli studenti giapponesi sono considerati fra i più istruiti al mondo, anche se la critica attuale europea li considera omologati e poco stimolati alla creatività.
Un mese fa è stata approvata una legge che obbliga le scuole ad insegnare il patriottismo.
Un antico proverbio giapponese dice:"Il chiodo che sporge va preso a martellate"
Non sono previste differenze, gli studenti che non si adeguano sono puniti.
Un 'altra legge recente prevede che l'età per il riformatorio venga abbassata ulteriormente dai 14 ai 12 anni.
Mi vengono i brividi
Io vivo vicino a una scuola superiore e a una materna e l'ordine un pò militare che noto mi fa una certa impressione.Nel campo sportivo i ragazzi lavorano sodo, facendo ginnastica con la guida di insegnanti molto vigorosi che impartiscono comandi a voce alta.
Rifletto e mi chiedo se aveva ragione Terzani a chiamarli soldati più che studenti o se il rigore e la disciplina non siano elementi di contenimento importanti da noi troppo sottovalutati e anche disprezzati.
Mi ritrovo a chiedermi se non ci potrebbe essere una via di mezzo, o se invece le vie di mezzo non rischino di diventare troppo spesso delle mediazioni eccessive che perdono l'obiettivo di mantenere la direzione.
Scrivo senza l'intenzione di generalizzare o banalizzare un fenomeno che riguarda casa nostra.
In Giappone sono stupita soprattutto dai bambini piccoli della scuola materna ed elementare,
loro non escono da scuola come la maggior parte dei nostri bambini gridando come pazzi trafelati con gli zaini aperti perdendo cose qua e là, con le mamme che li inseguono...e mi colpiscono pure quelli più grandi, che non sostano, come a Milano, davanti alla scuola con indifferenza verso l'autorità che a sua volta resta indifferente, fumando come turchi con i motorini accesi a dispetto magari della lezione in corso;
l'ho fatto pure io allora, anche se non avevo il motorino; in fondo che si fosse presenti o no, poco importava a nessuno e mi rispondo che la contestazione è comunque qualcosa di diverso dall'indifferenza che vivo al limite della provocazione, a cui sempre più spesso assisto e con cui mi confronto quotidianamente a Milano.
Qua è molto diverso e ripeto solo per ciò che vedo, apprezzo il sistema educativo inteso per me soprattutto come contenimento; i bambini non sono esagitati, sono attenti nel muoversi, anche molto più autonomi dei nostri e mi chiedo se questa modalità di insegnamento non li aiuti anche a crescere in modo più consapevole e meno egocentrico.
Lo spirito critico in questa parte del mondo è forse meno sostenuto e sviluppato, in effetti appaiono tutti un pò omologati...noi invece siamo divisi per fazioni, ma all'interno della fazione non siamo forse un pò omologati anche noi? No, non sono impazzita, mi chiedo quanto la capacità di saper scegliere sia un desiderabile punto d'arrivo da giovani adulti, piuttosto che farne un punto di partenza, come spesso accade da noi. Sosteniamo i figli fin da piccoli a sviluppare una capacità di scelta che è di per sè una competenza ancora troppo difficile.
Va beh, non dico niente di nuovo,
alla fine non so se i giovani giapponesi per il fatto di essere più integrati sono solo più rispondenti ad una aspettativa sociale, ma in realtà sono tristi interiormente o se sono davvero più sereni e consapevoli come individui, come a me sembra guardandoli. Forse perchè non si fanno troppe domande come diceva Terzani? La maggior parte dei giovani in Italia se ne fa molte?
Ci sembrano sereni?
Non c'è un modello da imitare, ma le teorie di certo non bastano.C'è da sperimentare.
Leggendo i quotidiani giapponesi tradotti in inglese su internet, (brava eh...ma con tanto tempo a disposizione è un piacere imparare!) noto che la criminalità giovanile qua non è ancora un problema o forse non è trattato? E' un paese un pò misterioso.
Tokyo aprile 2007, leggo di un matricidio; studente sedicenne decapita la madre e consegna la testa alla polizia costituendosi.

Sabato prossimo pensatemi...sarò anch'io come una studentessa giapponese, parteciperò obbligatoriamente alla annuale manifestazione aikidoistica più famosa in Giappone come allieva dell'accademia di aikido.
Dovrò quindi seguire un copione di comportamento dettagliato, entrando e uscendo dal dojo
dell' Nippon Budokan (che si trova in un parco vicino al palazzo imperiale) e dovrò, insieme alla mia classe, fare una dimostrazione di tecniche di aikido. E' stato scelto un porta bandiera, che nel caso specifico è un ragazzo che si è rotto l'alluce in montagna e che quindi non sta più praticando, ma assiste immobile a ogni lezione con spirito nipponico e avremo anche un capoclasse che pronuncerà a voce alta una per volta, dando il via, le 3 tecniche da mostrare al pubblico presente: katate-dori shiho-nage e ikkyo, omote e ura, e irimi-nage...Si certo, ormai, direte voi , le avrai finalmente imparate...sì il film nella testa ce l'ho, ma nei piedi e nelle mani?
E poi davanti a 20.000 spettatori... guarderanno all'occidentale bionda con curiosità e sospetto?
E' molto probabile e siccome sono troppo timida, pensatemi fortemente!!! Grazie,Via Novara! Vi farò sapere nel dettaglio le mie figuracce tanto Simone,confuso spesso per un russo, farà finta di non conoscermi, già lo so!

LA MIA PARTNER PER IL 26 MAGGIO 2007



LE PULIZIE!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Continuo a seguire le tue vicende, sempre interessanti e con un punto di vista veramente insolito.
Tiferemo per te e fatevi fotografare così che possano tutti vedervi in questa vostra impresa a Tokyo.

Mary ha detto...

Ciao anima mia, da un paio d'ore giro per il tuo blog e sono a bocca aperta per le esperienze che state facendo, siete anche più belli rispetto all'ultima volta che ci siamo incontrati a casa tua! penso spesso alla scelta che stai percorrendo e a volte non ti leggo per il timore di troppa distanza... invece sei sempre tu e mostri nuove possibilità alle vite di tutti noi, ti voglio un mondo di bene, Mary

Anonimo ha detto...

attendo relazione della giornata du sabato.
ciao roberta