sabato 28 aprile 2007

Tokyo aprile 2007















Tokyo aprile 2007

Abbiamo trovato casa!


Siamo in una zona abbastanza centrale ma in un quartiere molto particolare, in una piccola oasi di verde e casette basse in mezzo al cemento. Tokyo è una città particolare, all'apparenza tutta uguale e anonima.

Tanti cubi uno attaccato all'altro.Ci si potrebbe fermare li.

In realtà sto cominciando a capire che va scoperta, soprattutto a piedi e in bicicletta.
A me piace guardarla verso il basso dove ci sono i fiori!











Non esiste un centro esistono tanti centri e ognuno ha un carattere specifico; c’è quello degli affari a Marounochi, c’è quello universitario a Waseda, c’è il quartiere dei divertimenti a Roppongi, quello dei ministeri e quelli commerciali, i più stupefacenti per me, come Ginza e Shinjuko. Ecco, noi ci troviamo in Shinjuku vicino al dojo, dove io vado in bici, Simone preferisce invece andare a piedi dice che si dimagrisce di più camminando…La casa l’ha trovata lui in internet,devo riconoscere che sa trovare quello che cerca, era un affitto senza intermediari così abbiamo incontrato i proprietari, abbiamo visto la casetta e li abbiamo sedotti. Lei è un’artista giapponese, ha uno studio di pittura e ceramiche e uno spazio espositivo nello stesso viottolo fiorito, uno spazio molto raffinato, giapponese, tutto in legno. I proprietari vivono molto vicino a noi, hanno una casa su tre piani e un grande terrazzo sul tetto dove arrivano le cornacchie che si riposano e cantano vicino all’orto pensile che il proprietario in pensione, mr Gennai, si è costruito.

Lui mi è sembrato il suo consigliere e naturalmente ho fatto il possibile per essergli simpatica…Ci siamo seduti a gambe incrociate sul tatami della casa e abbiamo parlato di spiritualità e di emozioni…in inglese naturalmente. La casa ci piaceva, io e Simone ci lanciavamo qualche occhiata di consenso, il giorno dopo abbiamo portato una caparra e insieme a Hiroshi, un amico giapponese che ci ha fatto conoscere Stefano, abbiamo fatto centro: mr Gennai ha detto: “you are a nice couple” Neppure uno yen in più come invece chiedono le agenzie che dagli stranieri si fanno pagare tutto in anticipo e con due mesi a perdere!

Tutto è avvento sostanzialmente sulla reciproca fiducia, con in più una bici per me! Il quartiere è piccolo con viottoli intersecati fra loro e casette basse, tanti fiori e piante di ciliegi, due templi vicini e un bellissimo cimitero.

Mi piacciono da sempre i cimiteri, in realtà li sento dei luoghi pieni di storia e in un certo senso anche dei luoghi vivi.

Facciamo il trasloco dalla roulotte in due viaggi e i primi giorni mi diverto tantissimo a personalizzare la casa con il minimo della spesa.










La casa di shinjioku-ku



















Si vede?Si chiude e si apre...















A Tokyo, tra i tanti negozi, veniamo a conoscenza di diversi grandi magazzini che si chiamano 100 yen, dove ogni oggetto che acquisti costa quindi 60 centesimi di euro. C’è da perdere la testa si trova di tutto dai bottoni colorati alle scodelle di ceramica dipinta, dai detersivi all’ occorrente per le piante, dai quaderni agli occhiali da vista. E’ indescrivibile, peccato che comprerei quasi tutto.
Da poco ho trovato anche un negozio di alimentari, dove ogni cibo costa 100 yen, dal sacchetto con 10 patate a quello con 2 pomodori, da un pacco di biscotti a un litro di latte; la cassiera alla fine conta i pezzi impacchettati e moltiplica…comodo anche per lei. La vita non è così costosa e il pesce ha davvero prezzi più bassi che in Italia ed è molto più fresco e buono. Certo se vuoi il pane francese o la pasta De Cecco o l’olio extra vergine d’oliva o il buon vino lo poi trovare, ma lo paghi.
Il supermercato è ogni volta un’avventura, è pieno di cibi e verdure che non conosciamo, così abbiamo comprato un libro che attraverso illustrazioni e foto ci spiega di cosa si tratta dato che molti prodotti non si riconoscono dalla confezione e non sai nemmeno se sono dolci o salati.
“Amai deska “( è dolce?) chiedo sempre, almeno vado per esclusione.

























I commessi sono gentilissimi e mi aiutano a trovare le cose che mi servono, tipo zucchero, sale, farina e a gesti ci intendiamo,ma il libro resta di grande aiuto. Nei negozi sei sempre salutata e alla fine alla cassa mentre fanno il conto,elencano a voce alta ogni cosa,non bisogna dire niente,loro vanno avanti a parlare fino alla fine quando ti porgono un vassoietto e ritirano il denaro ringraziandoti e facendo un piccolo inchino. Qui ringraziano sempre…di essere al mondo?(sono d’accordo)
Si scusano con altrettanta solerzia…di esistere? (non sono d’accordo)
Ma non so, io so che mi inchino e ringrazio a mia volta biascicando le loro stesse parole e non mi infastidisco.
Sì, qui i negozi mi fanno impazzire, c’è anche la via con i negozi di lusso e le firme internazionali, ma io mi diverto tanto di più dall’altra parte!!Sarà poi che a Milano il tempo per perdermi in questo modo,tra un banco e l’altro non me lo concedo mai…L’altro giorno sono stata alla libreria internazionale e il 4 piano (qui tutti i negozi sono su più piani) è interamente dedicato appunto ai libri stranieri prevalentemente inglesi, letteratura, cucina, fotografia, di tutto e di più; più di due ore a sfogliare, curiosare tra le carte da lettera le cartoline e tutta la cancelleria immaginabile e non…mi sono avventurata anche agli altri piani giapponesi e ho visto libri con immagini e disegni molto belli, mi sono comprata un manuale di origami in inglese e gioco a casa a costruirli. Gioco molto e mi diverto da sola e anche se Simone si allena molto più di me io non mi annoio, credo di non avere mai speso tanto tempo per me sola!Quanto è bello!

Passeggiando soprattutto la sera in questi vialetti vicino a casa ho notato molti vasetti di fiori vuoti. Bè, mi son detta, non è un furto se li prendo e li riempio…ci ho pensato su e poi ho deciso che per il mio karma (Bali docet) non sarebbe stato un gesto sbagliato e così ora sul balcone ho messo anch’io i fiori, li guardo e li annaffio e li lascerò in questa casa.









Frequento l’accademy con molto piacere, mi diverto e il mio corpo ne sente i benefici.
Il primo giorno sono arrivata imbarazzata, ma poi l’ambiente molto accogliente mi ha messo a mio agio. La mia classe è frequentata solo da giapponesi, gli unici occidentali siamo io e Simone e un giovane italiano di Milano che vive a Tokyo per lavoro da diversi mesi e che ha iniziato a praticare aikido.Sia le donne che gli uomini nihonjin (giapponesi) sono in parte già a conoscenza di qualche elemento di base, ma il fatto di avere una solida istruzione a loro interessa molto. Sono molto attenti, silenziosi e disciplinati. Naturalmente ci sono dei momenti in cui ridiamo come si fa in tutte le scuole del mondo e negli spogliatoi facciamo lezione di giapponese inglese e italiano. Abbiamo due maestri che naturalmente parlano giapponese e se per certi versi non capire le loro parole mi da un pò la sensazione di perdere qualcosa di importante, per altri mi costringe ad un’attenzione e ad una concentrazione maggiori. E’, a coppie, una ripetizione continua di tecniche e di cadute che non mi annoia, anzi mi fa entrare in una specie di trance che mi fa sentire via via sempre più sciolta. Non mi sento inadeguata, lavoro con un ritmo scandito dalla voce del maestro, che per ogni movimento emette con un suono, a me incomprensibile, un comando. La destra e la sinistra restano il problema di sempre, che si dica hidari per sinistra e migi per destra non cambia molto, non ho mai il senso né dell’una nè dell’altra, da sempre, quindi cerco di stare nel ritmo della ripetizione continua e alla fine qualcosa avviene senza che io attivi troppo il cervello. Penso al mio maestro Andrea di Via Novara e lo faccio parlare dentro di me!Quanti modi diversi per insegnare penso e ogni maestro vuole sempre qualcosa di nuovo dai suoi allievi.

Mi piace che non esistano verità assolute, mi da respiro.










Il prossimo mese vorrei partecipare alle lezioni dei beginners che si svolgono tutti i giorni, ma ho ancora un pò paura, mi sento in ogni caso imbranata e in classe mi pesa meno perché sento il confronto più semplice e possibile. Non conoscere chi incontrerò mi fa un pò temere di fare brutta figura…come sono scema e forse presuntosa,vorrei andare oltre e credere di più nelle mie possibilità, riconoscendo un limite che non mi deluda e con cui poter venire a patti senza imbarazzo, con più umiltà. In questo l’aikido e la gestalt si assomigliano: “andare verso” o “evitare” con intenzione e quindi in modo consapevole.

Da un pò di giorni ho iniziato anche un allenamento casalingo, sento che la mia gamba fa un po’ fatica a stare con l’altra che è più solida e forte. Da una parte risalgo dopo la caduta a sinistra invece faccio fatica per il dolore al ginocchio e il ritmo è molto veloce per me. Tutti i muscoli vanno rinforzati e ora ho tempo anche per loro, quindi benvenuto questo tempo speciale che posso dedicarmi.

A proposito di tempo, qui la primavera si fa desiderare, fa abbastanza freddino e soprattutto piove ogni giorno e sì che non è ancora giugno, la stagione delle piogge, che si sia modificato un ciclo?
Io me lo auguro perché non posso usare ancora per molto il golf che
ormai sta in piedi da solo.

La mia primavera, quella personale intendo, è invece arrivata anche se il il 24 aprile ho compiuto 50 anni! L’inizio dell’autunno di una classe di ferro comunque. Ho ricevuto molti auguri e anche molti complimenti “sei avanti” dice la Lauretta che ha l’età di mio figlio e che è 1° Dan…
Simone dice che sono 1° Dan in tutto il resto ;- )
La mattina del 24 è arrivata una "giapponesona" che ha suonato il campanello e ha portato un bellissimo cesto di rose e gerle! l’Interflora allora funziona davvero e non è solo per le dive!
Il biglietto giapponese pieno di decorazioni recitava:

“Tutti assieme appassionatamente,ti mandiamo un sacco di auguri un sacco di baci e ti ricordiamo che ti vogliamo un sacco di bene. Mamma, papà, sorella, figli e nipoti”


Poi delle belle e-mail
Grazie, mi sono emozionata.
E’ stata una giornata allegra e intima senza neanche una nuvola in testa. In ogni caso, onestamente, il fatto più importante per me è che sia arrivata e anche andata…
Sto facendo un pò di “conti” e oggi mi tornano!



5 commenti:

"La Via Lattea" Casa Maternità ha detto...

Ciao Rossana!! Sono Paola della Casa di Maternità! Che bello il tuo Blog. Informatica come sono figuirati se non chiedevo il tuo indirizzo e ti leggo con molto piacere. Mi piacciono le tue foto e ti faccio gli auguri per il compleanno. Buon "tempo" e a presto, Paola ( con le tue compagne della Lunanuova ci siamo divertite alla fiera "Fà la cosa giusta" cercherò di mandarti le foto).

andrea ha detto...

Buon compleanno in ritardo, ero preso con il M° Hatake.. da me Irene e tutti gli amici del Dojo di Milano che seguono le vostre avventure. Anch'io quest' anno...
A proposito il tuo blog è veramente bello, sei brava, scrivi benissimo. Andrea

Anonimo ha detto...

Insomma , accidenti , la telematica non è il mio forte. Ti ho scritto per ben tre volte e non ho capito se il messaggio ti è arrivato. Prendiamolo come una prova di fedeltà ! La sintesi di quel che ti ho scritto è che ti voglio bene , ti faccio un sacco di auguri e non solo per la nostra età , che compiamo a pochi mesi di distanza , ma per la tua vita lì , ogni giorno , la tua storia con simone ,e tutto il resto dell'esperienza così intensa che stai facendo
bacioni
sabina

Fabio ha detto...

Ciao Ross...bellissimo blog...ha ragione Andrea, sei molto brava a scrivere...dato che sul blog di Simo ho rotto le scatole abbastanza, adesso inizio col tuo :)...mi fa piacere sentirti così serena...veramente...auguri in ritardissimo...baci by Fab

sandra ha detto...

ciao bella! Che emozione vederti! Ma che storia strana è questa, ti lascio qualche anno fa' confusa e ti ritrovo felice. Che bello allora c'è speranza per tutti! Il blog è fatto molto bene e tu sei bellissima; i posti sono da favola... ed io ti invidio da morire. baci e un abbraccio forte forte.