domenica 8 aprile 2007

rossana in viaggio

8 marzo 2007

Ho letto un libro di recente, parlava di un uomo che alla bella età di sessant’anni compiuti decide
di partire per un lungo periodo da Parigi, sua città di origine, dove fin a quel momento aveva
lavorato con successo come giornalista. Aveva a quel tempo figli grandi e nipoti, molti amici e
una vita sociale soddisfacente.
Tutti rimangono stupiti della sua decisione “Perchè vuoi partire? in fondo qui hai tutto…”Anche più tempo ormai da dedicare a se stesso, poteva stare un po’ in poltrona a leggere o dedicarsi alla cura dei suoi fiori…e poi non aveva piu’ l’età, secondo alcuni, per compiere un’esperienza così impegnativa e faticosa, effettivamente il suo obiettivo era davvero arduo, voleva percorrere l’antica Via della Seta, attraversando l’Asia, da Istambul fino in Cina, a piedi. Nonostante le resistenze familiari, inizia il suo viaggio e nel primo periodo continuerà a chiedersi se stà facendo bene a seguire il suo istinto e il suo desiderio. Arriverà in Cina e poi, dopo due anni tornerà soddisfatto a Parigi.

Inizio così il mio racconto di viaggio perchè sento soprattutto il bisogno di spiegare la mia decisione di fare un lungo viaggio.

Vivo a Milano da sempre, lavoro come l’ostetrica, in un bellissimo centro di ostetriche, la mia lunanuova…. ho due figli già grandi, uno vive e lavora a Roma, l’altro,ventenne, vive e studia a casa a Milano, i miei genitori stanno bene e sono in gamba, ho molti amici e amiche, ho anche un amore speciale. Stò per compiere 50 anni e voglio andare avanti, scoprire tutto ciò che ancora mi manca, ciò che non ho avuto il tempo di fare lavorando sempre tanto e occupandomi della mia famiglia, certamente con amore; ora ho voglia di guardare l’orizzonte, almeno per un pò, di guardare i colori che ha questo nuovo tempo e sentirne anche il profumo, senza fretta, con attenzione e presenza, senza le richieste urgenti di nessuno, ho bisogno anche di solitudine, di tempo dilatato e di un progetto dentro il viaggio.
Voglio studiare aikido e inglese.
Sento di meritarlo questo tempo, ho preparato questo regalo per me. Farò il giro del mondo, insieme a Simone, compagno fidato ed alleato: andremo a Bali poi in Giappone dove cercheremo casa e frequenteremo l’Accademia di Aikido per alcuni mesi, poi sarà la volta degli States dove andrò finalmente a trovare una parte della mia famiglia, poi Lisbona e infine Milano, a natale.

Non è stato così facile decidere di lasciare andare il controllo su mio figlio Giacomo e nel mio lavoro che per anni ho costruito, non è stato facile far credere alla mia famiglia e alle mie colleghe che sarei andata davvero, ho dovuto cominciare a volerlo fortemente io per essere, solo a febbraio, convincente con loro. In quel mese mi sentivo un pesce fuor d’acqua, non facevo che tranquillizzare tutti, (bella proiezione!!) dicevo che sarei tornata, che non dovevano preoccuparsi per me, che avevo salute e denaro abbastanza per rischiare, che sarei comunque tornata se fosse stato necessario. Lo dicevo, ma tremavo (tremo ancora), nel contempo mi sentivo troppo attratta dalla nuova indipendenza, dalla curiosità di conoscere e di conoscermi di più, distante dalle sicurezze quotidiane che, seppur un pò noiose, restano per ognuno rassicuranti, distanze materiali ed emotive che, fino ad ora, non mi sono mai fatta mancare. E poi davanti a me la condivisione con un uomo, dopo tanti anni, quando ormai mi sembrava di avere rinunciato a un rapporto soddisfacente, con loro, i maschi….
Mi rendo conto di cominciare la mia storia in modo serio, ma io sono seria, lo so e mi va bene esserlo, così come mi piace, da quando ho reimparato a Ranzo, con la scuola di formazione come counselor in terapia Gestalt, (grazie ai miei quattro santi anni di lavoro!) ad essere anche leggera e a lasciare uscire quella parte di me brillante e divertente.Con Simone infatti riesco anche a ridere molto.
Va bè, alla fine tutti ci hanno dovuto credere, abbiamo comprato il biglietto.

La partenza è stata una vacanza, siamo arrivati a Bali e, grazie a Carolina, lontana amica di Milano che ha vissuto molti anni a Bali, abbiamo trovato una sistemazione perfetta che vi consiglio, se siete abbastanza adattabili e se amate guardare il mare al mattino appena vi svegliate. Un bungalow vicino ad altri sopra una verde scogliera, una “mami”, Ibù Waian, tutte le donne qui si chiamano ibù, tutti i primogeniti, indifferentemente maschi e femmine, si chiamano waian, che prepara la prima colazione al risveglio( non ci sono orari da rispettare, negli alberghi metto sempre la sveglia per non perdere il breckfast...) , che vi fa la lavatrice, che stende e stira, che aggiusta ogni cosa, anche le cerniere dei pantaloni, che fa ordine e pulisce di continuo sorridendo sempre. Un bungalow all’aperto a due piani, un bagno all’aperto, ma riparato, con acqua calda anche per un bidet che si fa direttamente sul water con una piccola canna. All’arrivo Indra ed Ector ci vengono a prendere in aeroporto a Depansar e via, si parte con l’inglese…lo imparerò mai??

Ci portano in auto, stupiti di tutto il nostro bagaglio, compreso il bokken di Simone, all’estremo sud dell’isola, nella cartina è quella piccola penisola che si chiama Bukit. Indra è la cognata di Carolina che vive e lavora a Bali progettando e producendo gioielli, Ector, suo amico,viene dall’Australia e vive a Timor, isola indonesiana. E’di casa a Bali perché qui ha una figlia con una donna balinese e quindi passa parecchio tempo a Bukit.
E’ un uomo simpatico e non male…..resterà con noi per un po’di giorni. Ogni mattina fa ginnastica davanti al mare e io lo guardo dal bungalow.

Parlano tanto e io dopo tante ore di viaggio capisco quasi subito che parlare per me ora è una fatica, che sia inglese, indonesiano o giapponese o anche italiano…….preferisco scrivere.

Indra è una donna simpatica e accogliente, forse avrebbe bisogno di qualche seduta gestaltica perché è anche molto depressa dopo il recente divorzio. Ne so qualcosa……..I suoi figli hanno deciso di vivere con il padre, facoltoso americano. Lei è di origine tedesca, parla tutte le lingue, compreso l’indonesiano, ha vissuto a lungo in India come una vera figlia dei fiori e ha il suo guru.
Si rivelerà per noi un’ottima guida all’interno dell’isola, che con i suoi templi induisti e la sua giungla tropicale, con i grandi spazi coltivati a risaie terrazzate, si può definire un Eden in terra. Lontani dai turisti, che a marzo sono pochi, ci godiamo degli splendidi giorni estivi e visitiamo con lei luoghi sacri, come pure mercati colorati e cascate calde naturali. Bali è un’ isola vulcanica, solo a Bukit la spiaggia è bianca e i surfisti giocano tutto l’anno con le onde davvero grandi. Anche noi abbiamo giocato e io ho anche bevuto, dato che non sempre le onde sono regolari! Sulla spiaggia, comodamente sdraiati su lettini molto soffici, protetti da ombrelloni, (il sole è fortissimo) ci siamo permessi massaggi total body e lemon juice ghiacciate deposte, da sorridenti baristi, su tavolini in legno accanto ai lettini………un lusso inusuale, per poche rupie.

Qui tutti sorridono e lavorano, i bambini sono belli, le donne energiche e gentili, gli uomini sono tutti boss… c’è armonia. Più volte al giorno donne e uomini fanno offerte agli spiriti buoni, indossano abiti speciali e vanno in ogni luogo, anche sulla spiaggia,con dei piccolissimi vassoi di bambù pieni di fiori e di incensi che depositano in ogni dove. Anche a Bukit Ibù Waian compie questo gesto ogni giorno e in sua assenza se ne occupa Indra.

Capitiamo poi in giorni speciali dato che fervono i preparativi per il capodanno induista, che segna la fine del periodo della piogge. Tutta la popolazione, in ogni villaggio, è impegnata da mesi a preparare la processione, che consiste nel costruire dei grandissimi mostri di cartapesta o non so bene di quale materiale, dipinti e colorati, con facce cattive e spaventose, alti almeno tre metri, che vengono messi su una specie di pianale di bambù, portato a braccia dai ragazzi del villaggio, seguono le giovani donne con le offerte di fiori e frutti, la banda di bambini e poi tutti gli altri. Questi mostri devono spaventare gli spiriti malvagi, devono, almeno per un anno, farli allontanare dall’isola,tanto che il giorno dopo,da un’ alba all’altra, nessuno può fiatare, né usare l’energia elettrica o il fuoco per cucinare così, loro, gli spiriti maligni, crederanno che l’isola sia disabitata e se ne andranno in altri luoghi….Questo giorno speciale si chiama Gnapì.Se ti muovi dalla tua terra puoi essere multato e portato in prigione da ispettori che attraversano l’isola per controllare che tutti stiano al loro posto.




Io però che riesco sempre ad essere un pò contestataria, pur accettando tutte le regole una l’ho evasa……e sono scesa appesa a una fune sulla spiaggia meravigliosa sotto il nostro prato che in fondo per me faceva parte della nostra terra, credendo di poter entrare in acqua senza problemi, in realtà Simone, dall’alto,vedendo la mia titubanza, data la dimensione delle onde, è sceso per raggiungermi, contrariamente al suo rispettoso atteggiamento verso questa regola e mi ha aiutato ad entrare e anche ad uscire dall’acqua davvero potente. Poi, finalmente, completamente sola come desideravo, sono stata un pò a godermi quel luogo meraviglioso, consapevole che gli spiriti maligni potevano portarmi via con loro o che il gendarme poteva passare, ma ho pensato: fa troppo caldo starà a casa anche lui…in verità sul tardi è passato davvero con la sua figlia muta e un cagnolino. Ha parlato a lungo con Indra raccontando delle multe date ai turisti che non si sono attenuti alla regola induista uscendo dagli alberghi.

A Bali spesso, ci si incontra su una specie di palafitta di legno ricoperta da un tetto di paglia che serve per la sosta, il riposo, le chiacchiere fra amici, serve anche a sdraiarsi per sognare. Se ne incontrano spesso di queste costruzioni per strada, si chiamano balè bangog………anche noi ne abbiamo una davanti alla nostra casa, aperta al vento e ai gechi…..Poi quel giorno ho lavato i panni a mano e abbiamo mangiato rigorosamente al buio. La notte, con la cacca della famiglia di gechi sulla testa e i loro strani versi, per fortuna eravamo sotto la zanzariera, è cominciata prestissimo……dormita fantastica. Il bungalow è una palafitta a forma pentagonale ed è a due piani, sotto una veranda in legno e salita la scala c’è la camera con il pavimento in legno, con il tetto di bambù e paglia e le tende di bambù che si possono calare o far risalire con un sistema semplice di cime che si legano alle delle bitte………sembra un pò di essere in barca in mezzo al mare, senonchè di prima mattina, quando ti svegli per la luce che entra vedi nel prato le mucche con i loro vitelli che pascolano liberamente.
Bè quell’immagine resterà a lungo nel mio ricordo.






15 marzo 2007

La bella strada che attraversa l’isola verso nord ci porta ad Ubud dove incontrerò Ibù Robin,
una famosa ostetrica che lavora in una casa di maternità. Sempre Indra mi aiuta nell’incontrare questa donna dai tratti indonesiani, di padre americano e di madre filippina, che si è trasferita qua da alcuni anni. L’incontro è emozionante,vorrei fossero con me le ragazze della lunanuova, vi ho pensato tanto. La casa è immersa nel verde, c’è un piccolo tempio nel giardino e anche un piccolo laghetto. E’ una casa aperta, come tutte le case a Bali, le stanze si affacciano sul giardino che è costeggiato e riparato da un corridoio arredato con divani e piante. Cè una segreteria molto grande, dove Claudia avresti finalmente tanto spazio……le ostetriche sono sei, ma sono poche dato che nascono circa tre bimbi al giorno. Usano la medicina cinese, la fitoterapia e l’omeopatia.

Paola, pensa, c’è una stanza con una vasca molto grande dove le donne partoriscono, ed anche una stanza con il tetto, aperta nel verde, dove si possono fare trattamenti rilassanti e terapeutici, Sabi e Simona, c’è anche l’agopuntore e il medico guaritore e l’ospedale di Depansar è solo a mezz’ora di distanza, ma lo usano poco perché anche qui i cesarei sono all’ordine del giorno.
Robin mi ha raccontato una storia straziane e molto recente accaduta all’ospedale di Depansar; poiché qui non esiste sanità pubblica, tutto è a pagamento e dato che la coppia in questione dopo il cesareo non possedeveva i soldi per pagare, non volevano dare loro il bambino nato…. mi ha parlato di commercio di bambini e di denutrizione. Simone ha volto lasciare dei soldi per la colletta che Robin stà facendo per i genitori.

Tutte le ostetriche vivono nelle vicinanze, anche Ibù Robin e c’è un’ ashram bellissimo, nel verde tropicale, che ospita ostetriche che desiderano fermarsi almeno un mese se non di più, lei ne ha sempre bisogno… c’è posto anche per il marito…..chi viene con me?

Pare che il balinese sia una lingua facile Robin dice che si impara subito. Mi ha fatto incontrare una donna che aveva partorito da poco e ha voluto che prendessi in braccio la bimba appena nata…ho ringraziato la mamma che felice si riposava con l’altro figlio più grande in un letto immacolato: ho pronunciato “trimacasè.. trimacasè” (grazie in indonesiano) grandi sorrisi e abbracci, il cuore funziona ovunque.













Poi ci ha ospitato a casa sua, ci ha presentato i suoi figli adolescenti (sono simili ai nostri per lo sguardo un po’ assente e le braghe cascanti), la sua prima nipotina e la nuora ancora incinta, poi suo marito americano con begli occhi azzurri, produttore di documentari. Si parla sempre inglese…sto sforzandomi al massimo ma per fortuna c’è Simone.

Sul lavandino, in un grande bicchiere, almeno 10 spazzolini da denti, qui sono in tanti a vivere, un’Ibù Waian anche qua che spazza e rassetta instancabilmente, poi un libro di fitoterapia, con dedica, in regalo per me e un ottimo ginger servito ghiacciato con lo zucchero.

Al ritorno ho subito chiesto a Ibù Waian di comprarlo al mercato per portarlo anche in giappone. il ginger è una radice con cui si fa un decotto che oltre a dare energia è davvero squisito bevuto freddo e dolce. La casa di Robin è aperta su un giardino pieno di fiori che collega, attraverso vialetti di pietra, ogni locale della sua grande casa.
Sento che mi sto innamorando di quel luogo magico e mi immagino lì,
mentre lavoro con lei e con voi.














12 commenti:

Gabriella ha detto...

Non ci posso credere! Rossana! Che viaggio, che storia...
mi hai fatto venire i brividi... Leggendo questa prima parte di viaggio mi hai fatto "partire con te", ho vissuto e sto vivendo ogni momento del tuo racconto!
Arricchisce l'anima!
Che meraviglia vedere le foto di quel posto incantato, lontano da tutta la frenesia di Milano.
Sei una donna speciale, fantastica!
Sono davvero molto felice di sentirti serena, ero certa che sarebbe andata così!
Poi, la foto col bimbo in braccio... sei tu!
Attendo con piacere nuovi aggiornamenti.
Ti penso tanto!
Gabriella

Mary ha detto...

Ciao bella Ro, mi associo ai brividi di Gabriella. Con il tuo racconto mi hai davvero reso partecipe dell'esperienza e finalmente mi sento più tranquilla; sento che, ebbene sì, stai facendo la cosa giusta! E' come se grazie alla scrittura che ti riesce così bene e alle immagini riuscissi a vedere i fili, le trame interiori del percorso che ti ha condotto laggiù, mentre fino a quando ne parlavamo soltanto riuscivo a intravvederne solo alcuni pezzetti e facevo fatica a collegarli fra loro... alla prossima tappa, tesoro! sarà come stare nel taschino della tua camicia, ok RO?
Mary

Mary ha detto...

Ciao bella Ro, mi associo ai brividi di Gabriella. Con il tuo racconto mi hai davvero reso partecipe dell'esperienza e finalmente mi sento più tranquilla; sento che, ebbene sì, stai facendo la cosa giusta! E' come se, grazie alla scrittura che ti riesce così bene e alle immagini, vedessi con chiarezza le trame del percorso interiore che ti ha condotto laggiù, mentre quando ne parlavamo nei mesi che hanno preceduto la partenza riuscivo a intuirne solo alcuni pezzetti e facevo fatica a collegarli fra loro... alla prossima tappa, tesoro! sarà come stare nel taschino della tua camicia, ok RO?
Mary

Mary ha detto...

Ops! volevo correggere e invece ho fatto il solito casino... smack!
Mary

Dony ha detto...

Ross che bello leggerti, sono felice di sapere che tutto procede con questo ritmo così speciale.
Leggendo il mio commento è: amo le donne come te belle e coraggiose, sono grata di averti incontrata e conosciuta nella stanza grande a Ranzo.
Sabato parto e vado a vedere il mio amore e la mia casetta in ristrutturazione, sono ancora incredula di fare i preparativi per questo mio viaggio.
Attendo nuove tue e di Simone e ti darò le mie. Un bacio enorme e ... buona strada. Dony

barbara ha detto...

Dio Ross che piacere ricevere voatre notizie. Sono felice ed emozionata per voi, per il meraviglioso viaggio che avete sognato e realizzato.
Sei partita ricca dentro, non oso immaginare quello che ti porterai indietro.....
Vi penso e con il cuore vi seguo
A presto

Paola ha detto...

ciao ciccetta, bello anche il secondo capitolo! Tu scrivi, poi riuniamo il tutto e chiediamo al mio "amico" editore di pubblicare... Ti assicuro che a Bali tornerai, non fosse altro che per accompagnare me: attraverso le tue parole ho sentito l'umidità di quei luoghi e il colore e il calore delle persone, la loro pace. Tu farai l'ostetrica tra le capanne, come sogni, e io, boh, qualcosa farò!
Oggi prenoto il biglietto per Tokyo, sono già gasata all'idea di raggiungerti, studio la guida, ma è difficilissimo scegliere tra cosa sconosciute totalmente, di sicuro andremo ad Okinawa!
Qui tutto ok, ma sulle "cose di casa" ti aggiornerò in privato...baci anche a Simone

La Mamma!!! ha detto...

Ciao bella,è solo una prova x vedere se tutto funziona sul pc della mamma...un bacione da jack e dalla nonna!!!!

La Mamma!!! ha detto...

vedendo il vostro orario abbiamo deciso di essere i primi a farti gli auguri!!!!Vorremmo esserti vicini per poterti abbracciare,sei nei nostri cuori e nei nostri pensieri!un bacione dalla tua mamma e da jack!salutaci anche simone!!!

nic ha detto...

ciao Zietta tuttapposto? da un po' leggo il Tuo blog, bello!qui tutto abbastanza bene. Devi darci resoconto della "Prova" di sabato! com'è andata?!...tutti guardavano con sospetto la "bionda occidentale"?!Tanti baci, ti abbraccio nic

rita ha detto...

ciao rossana...ma anche ciao paolaaaa!!ancora non ci conosciamo di persona ma spero di conoscerti appena possibile!!sono rita, la ciccia di paola e la ragazza del tuo bel nipote lollo.spero tutto bene..qui benone..non vediamo l'ora di partire per la grecia!il grande weekend è andato alla grandissima a virgo!!stupendo!spero di sentirvi in questa sett.paola la mia mail ce l'hai!!così ci scriviamo e ti scrive anche lollo!!un grande bacio rita

Anonimo ha detto...

ciao rossana...sono un'allieva ostetrica...
volevo solo dirti una cosa...
spero un giorno di diventare un'ostetrica come te....solare, serena, avventuriera, saggia...
grazie per essere diversa da quasi tutte le ostetriche incontrate in questi 3 anni...grazie davvero.